Tumore diagnosticato in ritardo: si ha diritto ad un risarcimento?
Un medico è uno specialista professionista che si occupa di molteplici attività , tutte riguardanti lo stato di salute e di benessere dei suoi pazienti. Tra queste tante attività svolte da un medico, a ricoprire una primaria importanza c’è quella della diagnosi, che può essere definita come il riconoscimento o l’identificazione di una malattia per un paziente, eseguita attraverso le giuste indagini strumentali e sulla base di eventuali sintomi. L’attività della diagnosi, quindi, è da considerare la prima fase in cui un medico cerca di identificare l’eventuale malattia che può colpire un paziente: è importante, però, che questa diagnosi sia eseguita in maniera tempestiva, al fine di garantire al paziente tutte le cure possibili per assicurarsi una pronta a celere guarigione.
Un ritardo della diagnosi, infatti, a maggior ragione se riguarda un tumore, potrebbe comportare un notevole aggravamento della malattia, con una conseguente cura più invasiva (che può comprendere anche difficili operazioni chirurgiche), ma nei casi più sfortunati potrebbe condurre anche alla morte del paziente. Per questo motivo, la risposta al titolo di questo articolo è un sì: il paziente ha diritto ad un risarcimento in caso di tumore diagnosticato in ritardo. Per spiegare meglio questo concetto, ci serviremo della vicenda avvenuta nella città di Milano ad una paziente, a cui era stato diagnosticato tardivamente un tumore al seno da un medico ginecologo e da un radiologo.
La vicenda avvenuta a Milano: una tardiva diagnosi di tumore al seno
Ormai tre anni fa, nel 2019, la Corte di Cassazione Civile è stata tenuta ad affrontare il particolare caso di una paziente che chiedeva un risarcimento danni malasanità : questa sua richiesta era indirizzata a due medici, un ginecologo e un radiologo, colpevoli della sua tardiva diagnosi di tumore al seno. Più in particolare, la paziente aveva citato in giudizio i due medici davanti al Tribunale di Milano, richiedendo un risarcimento danni proprio a causa della tardiva diagnosi di un carcinoma mammario.
L’accusa che la paziente aveva rivolto al ginecologo, il quale era consapevole della presenza di un nodulo al seno, era quella di aver rimandato di oltre trenta giorni la visita medica per ulteriori accertamenti, ritardando così le cure di oltre settanta giorni. L’accusa rivolta al radiologo, invece, era quella di non aver diagnosticato il tumore già alla prima radiografia, ma solamente alla seconda. Nel frattempo, per fortuna, la paziente si era rivolta ad un altro medico, che si stava effettivamente occupando delle cure per debellare il carcinoma mammario.
Come primo risultato, il Tribunale di Milano aveva riconosciuto come responsabile solo il radiologo, ritenendo comunque che la diagnosi tardiva non avesse avuto alcuna ripercussione né sulla salute della paziente né sull’evoluzione della malattia. In sede di appello, successivamente, la Corte di Appello di Milano aveva ritenuto responsabili sia il radiologo sia il ginecologo, ma escludeva comunque la possibilità di un risarcimento danni. Nel frattempo, la paziente coinvolta in questo caso è deceduta: a seguito del ricorso presentato dalla sua erede, questa causa è arrivata alla Corte di Cassazione Civile.
La vicenda avvenuta a Milano: la sentenza della Corte di Cassazione
Al contrario di quanto stabilito presso il Tribunale e presso la Corte di Appello di Milano, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della erede della paziente, ritenendo che la sintomatologia manifestata dalla paziente ai due medici rappresentava un problema molto serio e meritevole di attenzione e andava, quindi, affrontato con la giusta tempestività ; questa tempestività , inoltre, è strettamente legata alle cure e alla possibilità di guarigione da un tumore.
La Corte di Cassazione si è espressa diversamente rispetto al Tribunale e alla Corte di Appello di Milano anche per quanto riguarda il risarcimento dei danni. Per tutti questi motivi, la Corte di Cassazione ha stabilito il rinvio della causa alla Corte di Appello di Milano, al fine di ottenere una nuova decisione.  Se vi trovate coinvolti in una situazione di questo tipo o molto simile al caso che abbiamo esaminato in questo articolo, non esitate a prendere contatti con lo studio legale Bombaci & partners, esperto in risarcimento danni Torino.