Hai avuto un Infortunio sul Lavoro?
Possiamo aiutarti ad Ottenere il Giusto Risarcimento!

Ogni anno, in Italia, si verificano circa 400 mila infortuni sul lavoro. Non tutti i lavoratori, però, ottengono il giusto risarcimento. Spesso perché ignorano che, oltre all'indennizzo INAIL, esiste quasi sempre un obbligo risarcitorio del datore di lavoro. Il nostro compito è quello di affiancare l'infortunato e offrirgli il necessario supporto legale per fargli ottenere un equo risarcimento.

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Avv. Alessio Bombaci - Founder
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Avv. Alessio Bombaci - Founder

Risarcimento danni Infortunio sul lavoro

L’INAIL definisce infortunio sul lavoro ogni incidente avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro, dal quale per il lavoratore sia derivata la morte, l’inabilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per più di tre giorni.

In Italia vige l’obbligo per i datori di lavoro di assicurare i lavoratori (dipendenti e parasubordinati) occupati nelle attività che la legge individua come potenzialmente rischiose.

L’Inail interviene a sostegno dei soggetti assicurati, colpiti da infortunio sul lavoro o malattia professionale, erogando prestazioni di tipo economico, sanitario, riabilitativo, protesico e di reinserimento sociale.

Sono tutelabili anche gli infortuni sul lavoro che si siano verificati per colpa del lavoratore (imperizia, negligenza o imprudenza) purché la condotta sia riconducibile all’ambito delle finalità lavorative (es. movimentazione impropria di mezzi meccanici).

Resta, invece, esclusa dalla tutela assicurativa, la condotta derivante da una scelta volontaria del lavoratore, diretta a soddisfare esigenze meramente personali ed estranee all’attività lavorativa.

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Infortunio sul lavoro: differenza tra indennizzo e risarcimento

 Le somme pagate dall’INAIL al lavoratore infortunato costituiscono un indennizzo, in quanto non compensano interamente tutte le conseguenze negative, patrimoniali o non patrimoniali, che un lavoratore può subire a causa di un infortunio sul lavoro.

L’indennizzo INAIL comprende il pagamento parziale della retribuzione a partire dal quinto giorno di infortunio (dal 5° al 90° giorno: 60% della retribuzione; dal 91° giorno in poi: 75% della retribuzione), il rimborso degli eventuali costi sostenuti per esami diagnostici o spese mediche, quando prescritte dall’INAIL stessa, nonché una somma a titolo di danno biologico permanente (solo quando le lesioni comportano un’invalidità permanente pari o superiore al 6%).

Dall’indennizzo INAIL va distinto il risarcimento danni da infortunio sul lavoro che può gravare sul datore di lavoro quando sia riconosciuta, in sede penale o civile, la sua responsabilità per la violazione delle norme di prevenzione e igiene sul lavoro.

In tal caso si parlerà di danno differenziale, ovvero della quota di danno non coperta dalla tutela INAIL.

Spetterà, però, al lavoratore danneggiato l’onere della prova di aver subito un danno ulteriore rispetto a quanto gli è stato riconosciuto dall’INAIL.

Ben si comprende, quindi, l’importanza per il lavoratore di essere assistito da un Avvocato specializzato in risarcimento danni da infortunio sul lavoro, che sappia individuare, quantificare e dimostrare ogni singola voce di danno.

Con l’assistenza di un esperto Avvocato il lavoratore non dovrà necessariamente “accontentarsi” delle sole somme erogate dall’INAIL a titolo di indennizzo.

Il legale potrà richiedere ed ottenere, ad esempio, il risarcimento del danno biologico temporaneo, o del danno biologico permanente compreso tra lo 0% e il 5%, del danno morale, del danno esistenziale e in generale di tutti i danni che l’INAIL non indennizza.

Infortunio sul lavoro: cosa fare?

Per attivare la procedura Inail, il lavoratore ed il datore di lavoro sono tenuti a rispettare alcune regole.

Per quanto riguarda il lavoratore, in caso di infortunio sul lavoro egli è innanzitutto tenuto ad avvisare immediatamente dell’accaduto il proprio datore di lavoro.

Il lavoratore deve poi necessariamente rivolgersi ad un medico (normalmente in Pronto Soccorso) il quale rilascerà un certificato medico indicando la diagnosi ed il numero dei giorni di inabilità temporanea assoluta al lavoro e trasmetterà tale certificato all’INAIL telematicamente.

Il lavoratore deve poi fornire al datore di lavoro il numero identificativo del certificato medico, la data di rilascio ed i giorni di prognosi indicati nel certificato stesso, anche se l’infortunio è di lieve entità.

Il datore di lavoro, dal canto suo, è gravato dall’obbligo di inoltrare denuncia/comunicazione di infortunio all’Inail entro 2 giorni dalla ricezione dei riferimenti del certificato medico.

In caso di denuncia mancata, tardiva, inesatta oppure incompleta, il datore di lavoro è soggetto all’applicazione di una sanzione amministrativa.

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5 MOTIVI PER AFFIDARTI A NOI

1) SPECIALIZZAZIONE: nel nostro studio non troverai avvocati generalisti che si occupano un pò di tutto. Troverai avvocati specializzati, capaci di intercettare subito le tue esigenze e seguire il tuo caso con elevata professionalità e competenza.

2) TRASPARENZA: da noi non avrai sorprese. Nessun costo nascosto, nessuna fregatura. Prima della firma dell’incarico ti sarà fornito un preventivo dettagliato degli eventuali costi e potrai decidere in tranquillità se procedere o meno.

3) COLLABORAZIONE CON I MIGLIORI CONSULENTI DI PARTE: per effettuare una corretta quantificazione del danno biologico sono necessarie competenze trasversali. Alla figura dell’Avvocato specializzato, devono necessariamente affiancarsi quelle del Medico Specialista e del Medico Legale, in grado di fornire quel necessario supporto tecnico-scientifico. Il nostro Studio vanta collaborazioni con i migliori consulenti di parte in tutta Italia.

4) NUMERO LIMITATO DI INCARICHI: non accettiamo indistintamente tutti gli incarichi, ma soltanto quelli che, ad una attenta valutazione, risultano avere buone possibilità di risarcimento. Mediamente accettiamo un numero massimo di 10 incarichi al mese. Preferiamo avere meno clienti, ma garantire loro la massima attenzione ed elevati standard di efficienza.

5) RAPPORTO DIRETTO CON L’AVVOCATO: crediamo fermamente che il rapporto tra avvocato e cliente si basi sulla fiducia. Per questo prediligiamo il contatto umano ed il rapporto diretto con i nostri assistiti, rendendoci disponibili, in orari d’ufficio, a fornire tempestivamente informazioni e aggiornamenti sullo stato della pratica.

I 7 PASSI PER OTTENERE IL RISARCIMENTO

1) RICHIESTA DI PRE ANALISI

Raccontaci il tuo caso e richiedi la nostra assistenza compilando il modulo di contatto in basso, oppure telefonando al n. 011.18836052.

2) PRIMO COLLOQUIO TELEFONICO GRATUITO (circa 15 minuti)

Sarai ricontattato da un nostro professionista per un primo colloquio telefonico gratuito di circa 15 minuti, che servirà ad approfondire eventuali aspetti del caso e fornirti le prime indicazioni utili per la tua situazione.

3) STUDIO E VALUTAZIONE DEL CASO

Una volta acquisite tutte le informazioni e gli eventuali documenti necessari, il nostro team studierà il caso per fornirti una prima analisi gratuita. Ti indicheremo le possibili soluzioni al problema.

4) PREVENTIVO DEI COSTI

Con noi non avrai sorprese! La trasparenza è uno dei nostri principi cardine. Per questo, prima di farti firmare il mandato, ti sottoporremo un regolare e dettagliato preventivo di eventuali costi e ti forniremo ogni chiarimento necessario.

5) FIRMA DEL MANDATO

Una volta esaminato attentamente e compreso il preventivo dei costi, sarai libero di decidere se conferirci o meno l’incarico. La firma del mandato, per quanto ti riguarda, è l’ultimo passo per ottenere il risarcimento…da quel momento in poi entriamo in gioco noi!

6) PARERE MEDICO LEGALE DI PARTE

Consigliamo sempre ai nostri assistiti di sottoporsi ad una visita medico legale di parte per ottenere una valutazione effettiva del danno biologico.
Il nostro Studio collabora con diversi medici legali in tutta Italia, ai quali sarà possibile rivolgersi su nostra indicazione.

7) AZIONE LEGALE 

Il primo atto posto in essere dallo Studio sarà il ricorso amministrativo all’INAIL per il riesame della posizione mediante visita collegiale. Inoltre, se sarà ravvisata una responsabilità a carico del datore di lavoro, lo Studio si attiverà anche nei confronti di quest’ultimo per ottenere il risarcimento del danno differenziale.

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Nominativi oscurati ai sensi dell'art. 35 del Codice deontologico forense

I 3 ERRORI DA EVITARE IN CASO DI INFORTUNIO SUL LAVORO PER NON PREGIUDICARE IL TUO RISARCIMENTO

Errore numero 1

AFFIDARE IL PROPRIO RISARCIMENTO AD ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI O AGENZIE DI INFORTUNISTICA

Ti consigliamo vivamente, soprattutto in casi di infortuni sul lavoro con gravi lesioni, di evitare questi enti ed affidarti direttamente ad un avvocato.

Questo per tre motivi principali:

1) l’avvocato è una figura molto più competente ed autorevole in materia ed ha decisamente un maggiore potere negoziale;

2) sarai tu a scegliere il professionista che dovrà seguirti, in base alla fiducia che ti avrà ispirato;

3) avrai un contatto diretto con l’avvocato, senza dover passare da terzi soggetti. Ciò è molto importante in quanto potrai chiedere aggiornamenti periodici della pratica ed ove occorra essere accompagnato anche alla visita medico legale.

Errore numero 2

SCEGLIERE IL PROPRIO AVVOCATO IN BASE ALLA VICINANZA O PERCHÉ È STATO CONSIGLIATO DA QUALCUNO

Nella scelta dell’Avvocato che dovrà seguire la tua pratica di risarcimento danni da infortunio sul lavoro non tenere minimamente in considerazione l’ubicazione geografica del suo Studio Legale. Oggi ci sono tantissimi strumenti di comunicazione a distanza (mail, whatsapp, videochiamate etc.), per cui non ha alcuna importanza dove si trova fisicamente l’avvocato che segue il tuo caso.

Tieni conto che la corrispondenza con l’INAIL si svolge via pec ed anche i Tribunali si sono ormai digitalizzati.

Non scegliere nemmeno il tuo Avvocato semplicemente perché ti è stato consigliato da un amico o conoscente: potrebbe averlo seguito in passato per un caso che non ha nulla a che vedere con il tuo!

Nella scelta del tuo Avvocato per infortunio sul lavoro devi accertarti di tre cose fondamentali:

1) che sia effettivamente specializzato nel settore;

2) che sia disponibile e reperibile (cosa, purtroppo, tutt’altro che scontata perché molto spesso gli Studi Legali interpongono la segretaria tra l’Avvocato ed il Cliente, risultando per quest’ultimo a volte difficile avere un contatto diretto con il legale);

3) che, prima di farti sottoscrivere il mandato, ti fornisca un quadro completo delle attività da espletare e degli eventuali costi (questo è sinonimo di correttezza e trasparenza, oltre che essere un obbligo deontologico per l’Avvocato).

Errore numero 3

CHIUDERE LA PRATICA SENZA AVER FATTO PRIMA UNA PERIZIA MEDICO LEGALE DI PARTE

Questo è forse l’errore più grave che potresti commettere: chiudere la pratica senza aver prima verificato con un medico legale di parte l’esatta entità del danno subìto.

Tieni conto che avverso il provvedimento dell’INAIL è sempre possibile, nei termini, fare ricorso amministrativo e chiedere il riesame della posizione mediante una visita medica collegiale.

Consigliamo sempre, prima che scadano i termini per fare ricorso amministrativo, di effettuare una perizia di parte che, nel 90% dei casi, metterà in luce un danno superiore a quello stimato dall’INAIL.

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LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI CHE CI PONGONO I NOSTRI ASSISTITI

L’infortunio durante il tragitto casa-lavoro può essere considerato infortunio sul lavoro?

L’Inail tutela i lavoratori anche nel caso di infortunio occorso al lavoratore lungo il tragitto casa-lavoro. Si parlerà, in questo caso, di infortunio in itinere.

La normativa in materia stabilisce però che l’infortunio in itinere deve verificarsi in occasione del “percorso normale”, ovvero del percorso più breve e diretto o più comodo e conveniente, secondo canoni di ragionevolezza, normalmente affrontato dal lavoratore per esigenze e finalità lavorative ed in orari compatibili con con queste ultime.

Deve quindi sussistere un nesso causale, sia pure occasionale, tra l’itinerario seguito e l’attività lavorativa.

Perché in caso di richiesta di risarcimento danni da infortunio sul lavoro è essere necessario rivolgersi ad un legale esperto?

Nel caso in cui si abbia necessità di richiedere un risarcimento danni da infortunio sul lavoro conviene rivolgersi ad un legale esperto per ottenere un risarcimento adeguato e minimizzare i tempi per la definizione del sinistro. Il nostro Studio vanta un’esperienza ultradecennale in materia di risarcimento danni da infortunio sul lavoro e si avvale dei migliori consulenti di parte per la corretta quantificazione del danno biologico.

Cos’è e come si calcola il danno biologico conseguente ad un infortunio sul lavoro?

Per danno biologico si intende una la lesione della integrità psicofisica della persona.

La legge distingue le lesioni in micropermanenti, ossia lesioni che non superano i 9 punti di invalidità, e macropermanenti (quelle superiori al 9%).

Per i danni da lesioni micropermanenti è liquidato un importo crescente in misura più che proporzionale in relazione ad ogni punto percentuale di invalidità.

A titolo di danno biologico temporaneo è liquidato un determinato importo per ogni giorno di inabilità assoluta (100%); in caso di inabilità temporanea inferiore al 100%, la liquidazione avviene in misura corrispondente alla percentuale di inabilità riconosciuta per ciascun giorno.

Per il risarcimento dei danni da lesioni macropermanenti, invece, è necessario fare riferimento a tabelle elaborate da diversi tribunali, tra cui le più utilizzate sono le Tabelle di Milano per calcolo danno biologico.

Che funzioni ha il medico legale?

Il medico legale è uno specialista che si occupa di indagare sulle cause di fatti di interesse sia medico che giuridico, al fine di quantificare il danno avvenuto al paziente. Nel caso di risarcimento danni da infortunio sul lavoro il medico legale ha l’importante funzione di accertare e quantificare il danno biologico permanente e verificare se la valutazione fatta dall’INAIL sia corretta o meno.

Il contagio da Covid19 può essere considerato infortunio sul lavoro?

La normativa emergenziale ha espressamente qualificato come infortunio sul lavoro il caso di infezione da Covid19 contratta in occasione di lavoro.

In tutti i casi accertati di infezione da Covid19 contratta in occasione di lavoro da coloro per i quali opera la copertura assicurativa scatterà dunque la tutela apprestata dall’Inail per l’infortunio sul lavoro. Anche in questo caso, le prestazioni INAIL sono riconosciute a prescindere da un’eventuale responsabilità del datore di lavoro per l’omissione delle necessarie tutele preventive. Tale responsabilità, tuttavia, potrà avere rilievo e dare luogo ad eventuali ulteriori conseguenze a carico del datore di lavoro sul piano della responsabilità civile od anche penale.

Devo affidarmi ad un avvocato della mia città?

Spesso chi è stato vittima di infortunio sul lavoro pensa di doversi rivolgere ad uno studio della propria zona. Non è assolutamente così!

Non è importante, infatti, il luogo in cui lo Studio Legale ha la propria sede, perché le comunicazioni con i vari enti ormai avvengono via pec e mail.

Quando scegli uno Studio Legale per risarcimento danni da infortunio sul lavoro, la cosa davvero importante è che sia davvero specializzato e che disponga di un’organizzazione fatta di avvocati e medici legali esperti, che conoscono molto bene le insidie e le problematiche di questo settore.

Come posso inviarvi la documentazione per valutare il mio caso?

Potrai inviarci la documentazione in tuo possesso in due modi: o a mezzo mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure fotocopiando il tutto e spedendolo all’indirizzo della nostra sede principale (Studio Legale Bombaci & Partners, Corso Vittorio Emanuele II n. 166 – 10138 Torino).

N.B.: se opti per la spedizione postale NON spedirci gli originali, ma soltanto fotocopie.

È molto importante che, con l’invio della documentazione, ci fornisci l’autorizzazione al trattamento dei dati personali. È sufficiente che tu scriva nel corpo della mail (o in una nota di accompagnamento se spedisci per posta) la seguente dichiarazione: “autorizzo il trattamento dei miei dati personali, anche sensibili, ai fini del mandato conferito, nel rispetto della normativa privacy vigente”. Senza questa autorizzazione non potremo procedere ad esaminare il tuo caso.

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