Docenti di religione cattolica precari: sì al risarcimento danni per abuso di contratti a termine
Dopo che la Corte Europea si è pronunciata in merito a questo argomento, anche la Corte di Cassazione ha riconosciuto, attraverso una serie di sentenze, il diritto al risarcimento danni a favore dei docenti di religione cattolica, per abuso di contratti a tempo determinato da parte del MIUR.
Scopriamo quali sono i comportamenti sanzionati e come fare, in questi casi, per ottenere un risarcimento.
Le condotte del MIUR che danno diritto ad un risarcimento
Nell’ambito delle assunzioni a tempo determinato dei docenti di religione cattolica nella scuola pubblica, la giurisprudenza ha ritenuto illegittimi due comportamenti del MIUR, in quanto configuranti abusi nell’utilizzo dei contratti a termine:
- il protrarsi di rapporti annuali a rinnovo automatico per un periodo che superi i tre anni scolastici;
- l’utilizzazione discontinua di un docente, purché vi sia una durata complessiva dei rapporti lavorativi che superi i tre anni scolastici.
Entrambi questi abusi sono soggetti ad un risarcimento dei danni a favore dei docenti di religione cattolica, ai quali però – almeno al momento – i Tribunali italiani non riconoscono anche il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Ciò in quanto, nell’ambito del pubblico impiego, l’art. 36 d.lgs. n. 165/2001 esclude che il contratto a termine illegittimo stipulato con la pubblica amministrazione possa trasformarsi in contratto a tempo indeterminato, in applicazione del principio costituzionale secondo cui agli impieghi pubblici si accede esclusivamente mediante concorso (art. 97 Cost.).
Tornando al risarcimento, per comprendere meglio l’istituto, prendiamo in analisi il caso di un docente di religione cattolica della scuola pubblica che ha citato in giudizio il MIUR per ricevere un risarcimento, visti gli abusi nell’utilizzo di contratti a termine da parte del Ministero nel corso del rapporto di lavoro.
VITTIMA DI ABUSO DI CONTRATTI A TERMINE? RICHIEDI CON NOI UN RISARCIMENTO
La vicenda recentemente affrontata dalla Cassazione
La vicenda affrontata di recente dalla Cassazione è quella di un docente di religione cattolica che ha aveva fatto causa al MIUR, lamentando di aver prestato servizio, attraverso reiterati rapporti di lavoro a tempo determinato, in maniera continuativa per ben 18 anni.
Per questo motivo, il docente di religione cattolica richiedeva al MIUR un risarcimento del danno, sia per la mancata assunzione a tempo indeterminato sia per la abusiva reiterazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato. Nel prossimo paragrafo, scopriremo qual è stata la sentenza del Tribunale in merito a questa richiesta da parte del docente di religione cattolica.
Il docente richiedeva al MIUR un risarcimento del danno per la abusiva reiterazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato e la mancata assunzione a tempo indeterminato.
I Giudici si sono espressi favorevolmente in merito al risarcimento dei danni nei confronti del docente di religione cattolica, ma solamente per quello che riguardava l’abusiva reiterazione dei rapporti di lavoro a termine (mentre non hanno riconosciuto il diritto all’assunzione a tempo indeterminato).
Abuso di contratti a termine: come ottenere il risarcimento?
La pronuncia appena illustrata ha una portata generale e vale, dunque, per tutti i docenti precari di religione con 36 mesi di servizio su posto libero e vacante.
Coloro che si trovano in questa situazione possono, quindi, ricorrere al Giudice del lavoro ed ottenere il risarcimento del danno.
Il nostro Studio Legale – specializzato nel settore del risarcimento danni derivanti da responsabilità contrattuale ed extracontrattuale – è a disposizione dei docenti che si trovino in questa situazione per avviare il ricorso necessario ad ottenere il risarcimento del danno da abusiva reiterazione dei contratti di lavoro a termine.
Il ricorso viene attivato solo dopo valutazione positiva di fattibilità e convenienza economica per il lavoratore.
Al fine di valutare la possibilità di agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno si invitano, pertanto, i lavoratori interessati ad inviare i documenti di seguito indicati all’indirizzo mail info@studiolegalerisarcimentodanni.it :
1) Certificato di servizio completo;
2) Copia contratti di lavoro a tempo determinato;
3) Copia di un documento di identità e contatto telefonico;
Agli interessati sarà dato riscontro da parte dei nostri legali, dopo l’esame della documentazione inviata, sulla possibilità o meno di avviare il ricorso.
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