L'acqua è una risorsa naturale fondamentale per la sopravvivenza di ogni individuo, per questo ogni immobile per essere abitato deve essere collegato alla rete idrica che fornisce un'erogazione continua di acqua potabile, ma cosa succede se le aziende distributrici forniscono acqua inquinata?
Si potrebbe pensare che i casi in cui l'azienda ha erogato acqua inquinata siano abbastanza isolati, invece negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative processuali nei confronti delle aziende fornitrici di acqua per ottenere un risarcimento danni da acqua inquinata. Vediamo nel dettaglio come fare per richiedere il risarcimento se avete notato che dai vostri rubinetti fuoriesce acqua inquinata.
Prima di richiedere il risarcimento danni da acqua inquinata è opportuno distinguere tra acqua potabile e non potabile, difatti la richiesta di danni può essere inoltrata solo nel caso in cui il disservizio riguardi l'erogazione di acqua potabile direttamente dai rubinetti della propria abitazione. Innanzitutto per poter richiedere e ottenere un risarcimento danni è opportuno farsi assistere nella causa da un avvocato specializzato in questo tipo di contenziosi, altrimenti potreste non ottenere nessuna liquidazione del danno e soprattutto continuare ad utilizzare per l'uso quotidiano acqua inquinata.
Se avete notato che l'acqua della vostra abitazione si presenta sporca, maleodorante o con residui solidi, sicuramente sarà inquinata e non potrà essere utilizzata, in questo caso il vostro avvocato dovrà agire in giudizio contro l'ente gestore o il Comune innanzi al giudice di Pace o al Tribunale, a seconda dell'importo della causa.
La legittimità di questa causa deriva dal fatto che ogni cittadino nella bolletta di fornitura dell'acqua versa anche delle somme per la depurazione dell'acqua, di conseguenza se l'acqua è inquinata l'azienda fornitrice dovrà risarcire l'utente per il disservizio.
Quando si verifica l'inquinamento delle acque potabili in uno specifico immobile si possono percorrere due strade: chiedere il risarcimento danni alle aziende fornitrici tramite il Giudice di Pace o adire direttamente all'autorità giudiziaria. La scelta tra le due opzioni dipende dall'importo della causa e sarà premura del vostro avvocato indicarvi quale percorrere. Se il danno complessivo per il disservizio è compreso tra i 1.000 e i 5.000 € (rimborso bollette già pagate e risarcimento danno) si può ricorrere al Giudice di Pace, invece se ad esempio l'acqua inquinata ha coinvolto più famiglie (es. condominio) e si presume un danno superiore ai 5.000 € bisogna intentare causa in Tribunale.
Qualunque sia l'azione giudiziale intrapresa, sarà compito del vostro avvocato reperire tutte le prove a supporto per validare la vostra tesi (versamenti per la fornitura di acqua, analisi di laboratorio, prove documentali e testimoniali, ecc.) e richiedere un equo risarcimento dei danni.
Sono già molte le sentenze che hanno condannato le aziende fornitrici di acqua a versare un risarcimento danni nei confronti dei loro clienti e in particolare ricordiamo il caso riguardante i condomini di una palazzina nel comune di Erice che hanno ottenuto come risarcimento danni oltre 4.000 € dall'EAS(Ente Acquedotti Siciliani) dopo aver segnalato che l'acqua dei rubinetti era visibilmente inquinata.
L'avvocato dei condomini ha altresì ottenuto l'annullamento delle precedenti fatture per un importo complessivo di circa 2.400 €. Sempre in Sicilia, la società EAS ha dovuto risarcire un ristoratore di Gela (circa 1.000 €) che non ha potuto svolgere la sua attività lavorativa visto che dai rubinetti fuoriusciva acqua inquinata ricca di sostanze dannose per la salute.
In quest'ultimo caso l'EAS sosteneva che la colpa dell'inquinamento dell'acqua dipendesse dalla vicinanza con l'impianto petrolchimico di Gela, ma la Corte di Cassazione ha riconosciuto che la competenza è delle azienda fornitrice e quindi solo su di essa ricadano le responsabilità. In conclusione, se anche voi pensate di avere diritto ad un risarcimento danni per l'acqua inquinata vi consigliamo di contattare un avvocato competente in materia, in questo modo non dovrete scontrarvi da soli con queste grandi imprese e avrete la sicurezza di ottenere il giusto risarcimento.
“Mi sono rivolto allo Studio Legale Bombaci & Partners a seguito di un incidente stradale in cui sono rimasto coinvolto. L'assicurazione non voleva risarcirmi, sostenendo che la responsabilità dell’incidente fosse mia. Gli avvocati hanno preso in mano la situazione e sono riusciti a ribaltare la valutazione, facendomi ottenere un risarcimento. Non posso che consigliarli, perchè senza il loro intervento non avrei ottenuto nulla!”
“Mi sono affidata a loro dopo che mia zia è deceduta a seguito di una caduta in una casa di riposo. Inizialmente ero un pò scettica a dare l’incarico, ma mi sono ricreduta dopo il primo incontro con l’avvocato Bombaci che si è dimostrato sensibile e competente. Nonostante la casa di cura non fosse coperta da assicurazione, l’avvocato Bombaci è riuscito a farmi ottenere un risarcimento per la perdita della mia cara zia, oltre alla copertura di tutte le spese funerarie”.
“Ho avuto gravi danni a causa di uno pseudo dentista che, invece di curarmi, mi ha rovinato la bocca! Inizialmente non volevano risarcirmi, così, dopo aver letto su internet le recensioni positive sull’avvocato Bombaci, ho deciso di rivolgermi a lui per provare ad ottenere un risarcimento. Devo dire che la sua assistenza è stata determinante! In tempi rapidi mi ha fatto ottenere un buon risarcimento ed anche il pagamento delle ulteriori spese che dovrò sostenere per altri interventi necessari a riparare il danno.”
“Durante un’uscita in bici con gli amici sono caduto a causa di una grossa buca sul manto stradale, non segnalata. Nell’incidente ho riportato un trauma cranico e notevoli ferite ed anche la bici si è danneggiata. Conoscevo l’avvocato Bombaci perché condividiamo la stessa passione per la mountain bike, perciò mi sono rivolto a lui per ricevere assistenza legale. In pochissimo tempo mi ha fatto ottenere il risarcimento sia dei danni fisici, che dei danni alla mia Merida.”
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